La tassidermia non è certo un’attività di massa e per questo è poco conosciuta. Magari se parliamo di imbalsamazione le cose cambiano, ma le due attività sono differenti anche se hanno alcuni aspetti in comune. Poi vedremo meglio.
Per cominciare è necessario sapere che la tassidermia rappresenta l’arte della preparazione di una pelle di un animale e del suo posizionamento su una scultura in poliuretano (dal greco Tassein: ordine, e Derma; pelle) Anche se questo termine, che possiamo definire tecnico e che sta proprio a significare il “mettere a posto” , il “sistemare” le spoglie dell’animale, risulta perfettamente calzante alla tecnica oggi utilizzata, il gergo comune rimane fedele alla parola imbalsamazione ormai obsoleta e non appropriata al tipo di lavorazione odierno. Che si tratti di tassidermia o di imbalsamazione che dir si voglia, ora le tecniche di preparazione e i materiali usati in questo mestiere si sono evoluti a tal punto da permettere con una grande passione e una buona manualità di raggiungere splendidi risultati, per perpetuare nel tempo la vita di un animale, che sia a scopo scientifico, didattico o amatoriale.